L’EDERA DELLE ORE NORMALI

L’edera delle ore normali

ha infestato i glicini della poesia

Ricopre i pergolati del batticuore

gli spalti assolati dei languori, delle ansie

Gli spazi,

un tempo riservati alle calamite dei corpi,

fioriscono di incontri spontanei,

di macchie di parole e di note della spesa.

Potrebbe sembrare il tramonto,

invece, è proprio nello scorrere quotidiano

che la nostra storia si esalta, riluce.

Ogni istante, i minuti, le ore.

I giorni, l’infinita parabola del tempo.

Ti amo nel tintinnare di ogni secondo,

come se ogni momento fosse goccia

e, sopra di noi, un temporale.

Ti sfioro e mi sembra di stringerti

Ti annuso e lo scambio per un bacio

Hai confuso i miei sensi e li hai scardinati.

Scombinati. Trasformati.

Non mi stanco mai di vederti, di parlarti.

Di prenderti e di pensarti.

E, come vuoi tu, aggiungerò una rima:

Ti amo, anche se so che sarà una storia perdente,

stasera ho giurato fedeltà e tu non hai risposto niente.

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