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Fotografie scritte e recinti per la memoria
Ho scritto molte cose, molte le ho smarrite, molte si sono perdute nella confusione degli archivi e, molte altre (le più), sono fuggite nei recinti che l’età lascia aperti e si dimentica.
Molte altre cose avrei voluto scrivere, ma sovente – anche se l’interlocutore siamo noi stessi- mancano il pretesto e lo spazio.
Una mia ambizione antica è la fotografia che, come lo scritto, mi riesce difficile.
Vedo la scena, mi ispira, scatto: ma l’immagine non è mai come l’avrei voluta.
Mi capita sovente, poi, di inciampare in una situazione e vorrei fotografarla, fissare un istante che poi sarà irripetibile.
Ma un insieme di incapacità (carenza tecnica, mezzi, mentalità), mi ingessa, mi incarcera in una gabbia di inutili tentativi, di ambizioni frustrate.
In questo Diario di bordo vorrei raccogliere, qualche nota lieve e, scrivendole, quelle foto che non sono mai riuscito a scattare, per incapacità e, se vogliamo, anche per pigrizia.